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Cenni storici
La località di Brenno è citata nella forma "Breno" negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e faceva parte della pieve di Arcisate: era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate. Nel 1484 le comunità della pieve di Arcisate vennero infeudate da Gian Galeazzo Maria Sforza al suo consigliere Guido Antonio Arcimboldi. Gli Arcimboldi tennero il feudo, in cui ebbero compartecipazione i Visconti e poi i Visconti Borromeo, fino al 1727. Nel 1537, secondo un censimento della pieve, Brenno aveva 8 focolari, che divennero 17 nel 1574, con 99 abitanti. Nei registri dell'estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Brenno risultava ancora compreso nella medesima pieve. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune, di 191 anime, era infeudato al conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui si pagavano 24 lire all'anno per il dazio dell'imbottato. Il giudice feudale risiedeva ad Arcisate e riceveva 9 lire all'anno dalla comunità. Il console mandava all'ufficio di Arcisate le denunce relative al feudo; quelle di maggior magistrato venivano portate invece al regio ufficio di Varese. Il consiglio particolare era costituito da due sindaci, che venivano eletti nella pubblica piazza il giorno in cui si sceglieva l'esattore. Ai sindaci erano affidate l'amministrazione del patrimonio pubblico e la vigilanza sopra l'equità dei pubblici riparti. Il cancelliere abitava in Arcisate e percepiva 20 lire annue. Le scritture pubbliche si conservavano in una cassetta presso il maggior estimato. Il comune non disponeva di procuratore né agente a Milano.

Nel compartimento territoriale del 1757 Brenno risultava compreso nella pieve di Arcisate. Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Arcisate, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province. Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate facevano parte del distretto censuario XXXIX della provincia di Milano.
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano il comune di Brenno venne inserito nel distretto di Arcisate. Soppresso il dipartimento del Verbano, con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d'Olona, Alto Po, Serio e Mincio, Brenno entrò a far parte del distretto XVII di Arcisate del dipartimento dell'Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Brenno nel cantone VI di Viggiù del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 313 abitanti. A seguito dell'aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario, in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo, Brenno figurava, con 802 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Induno, nel cantone III di Viggiù del distretto II di Varese; con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario, Brenno era tra gli aggregati del comune di Arcisate, nel cantone III di Viggiù del distretto II di Varese.

Con l'attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, il comune di Brenno fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. Brenno, comune con convocato, fu confermato nel distretto XIX di Arcisate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Brenno, comune con convocato generale e con una popolazione di 563 abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Brenno Useria con 546 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento II di Arcisate, circondario II di Varese, provincia di Como. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 608 abitanti (Censimento 1861). Sino al 1863 il comune mantenne la denominazione di Brenno e successivamente a tale data assunse la denominazione di Brenno Useria. In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia. Popolazione residente nel comune: abitanti 666 (Censimento 1871); abitanti 826 (Censimento 1881); abitanti 720 (Censimento 1901); abitanti 704 (Censimento 1911); abitanti 751 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Varese della provincia di Como. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Nel 1927 il comune venne aggregato alla provincia di Varese. Nel 1928 il comune di Brenno Useria venne aggregato al comune di Arcisate.

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